Nell’ottobre del 2024 viene completato il 12° anno di monitoraggio geomeccanico del versante settentrionale del Mt. Geier, Salorno-Salurn, Provincia Autonoma di Bolzano. Nel 2022 il monitoraggio in corso è stato implementato attraverso il ‘gemello digitale’. Questa innovativa evoluzione ha lo scopo di elaborare una previsione affidabile del processo in atto. Lo sviluppo del modello digitale è stato possibile grazie alla disponibilità di una consistente serie storica di dati.
Il versante settentrionale del Mt. Geier è caratterizzato da una parete rocciosa verticale che si sviluppa per un’altezza di oltre 200 m rispetto al fondovalle del Fiume Adige. Il ciglio superiore della parete è caratterizzato dalla presenza di un’importante trincea deformativa profonda sino alcune decine di metri.
La parete è stata soggetta negli ultimi 13 anni a diversi episodi di crollo. Questi eventi hanno comportato, in taluni casi, la temporanea chiusura delle sottostate S.S.12 dell’Abetone-Brennero, l’evacuazione e lo sgombero delle particelle fondiarie poste al piede del versante. La situazione è stata mitigata nel 2017 con lo spostamento del tracciato della S.S.12. La formazione geologica coinvolta dagli eventi di crollo è la Formazione del Contrin (Trias medio), costituita da dolomie subtidali in strati tabulari di spessore 10-50 cm e da banchi massicci mal stratificati di calcareniti bioclastiche.
I più recenti e significativi eventi di crollo si sono verificati il 15 dicembre 2011, il 1° marzo 2013 e tra il 25-26 maggio 2014. Il crollo del 2011 ha coinvolto una porzione della parete di ca 10.000 m3 posta tra le quote di 430 m e 300 m s.l.m.m. A seguito di questo evento è iniziato il monitoraggio in somma urgenza della trincea deformativa superiore attraverso letture sia automatiche che manuali. L’evento del 2013 ha comportato un crollo di ca 14.500 m3 dalla medesima porzione della parete già coinvolta dal distacco del 2011. L’evento del 2014 si è verificato nella porzione ad est della nicchia del 2011-2013 ed ha comportato il crollo di alcune migliaia di m3.
Nel 2012 viene installata la strumentazione elettrica, rappresentata essenzialmente da estensimetri a barra ed a filo distribuiti lungo lo sviluppo della struttura. Gli strumenti sono centralizzati ad un datalogger per la lettura in continuo e la trasmissione dei dati al server dedicato per la gestione degli stessi.
Gli strumenti registrano movimenti di apertura della struttura monitorata nel corso dei mesi autunnali-invernali e la sostanziale stabilità o parziale recupero nel corso dei mesi primaverili-estivi. Sulla base dell’entità degli spostamenti residuali la struttura monitorata risulta suddivisa in due settori a differente dinamica e comportamento. Il settore ovest risulta il maggiormente attivo con recupero ridotto degli spostamenti nel periodo primaverile-estivo e valori residuali tripli rispetto al settore est.
Il limite tra questi settori è rappresentato da una struttura tettonica con direzione NNE-SSW che risulta impostata in corrispondenza di un canalone spesso sede di abbondanti scariche di detrito. Il settore ovest della struttura tettonica risulta caratterizzato da una qualità scadente dell’ammasso roccioso rispetto al corrispettivo settore est.
La gestione a lungo termine di un tale tipo di monitoraggio deve necessariamente tenere in considerazione una serie di criticità. Innanzi tutto l’accesso al sito rappresentato da un versante molto ripido con copertura boscosa ed assenza di sentieri battuti. L’avvicinamento avviene discendendo un dislivello complessivo di ca. 500 m dal punto d’accesso posto superiormente. L’accesso alle singole posizioni strumentali avviene mediate calate su corda in quanto la struttura monitorata risulta delimitata da pareti rocciose verticali. La zona in oggetto, con esposizione a nord, è caratterizzata da scarso soleggiamento che condiziona necessariamente l’alimentazione del sistema. A causa del significativo spostamento residuale rilevato nel corso del tempo è necessario il periodico recupero della corsa strumentale. A causa delle scariche di detrito che caratterizzano il versante e per l’attività dei roditori è necessario pianificare la manutenzione periodica dell’impianto.